Sri Lanka – Le grotte di Dambulla
Dambulla è famosa nello Sri Lanka per i suoi templi rupestri buddhisti, con il nome completo di Rangiri Dambulla Viharaya, letteralmente Tempio della roccia dorata di Dambulla, un complesso di cinque templi in cinque grotte.
Lo Sri Lanka ha una lunga storia di presenza e pratica del buddismo e le grotte di Dambulla è il sito più importante e meglio conservato e per questo da secoli è meta di pellegrinaggio con una storia e tradizione che continua ancora oggi.
I dipinti murali buddisti (che coprono un’area di 2.100 mq) sono di particolare importanza, così come le 157 statue di Buddha, bodhisattva, divinità maschili e femminili, monaci, discepoli e sovrani.
Storia del tempio rupestre di Dambulla
Archeologi affermano che queste grotte e altre numerose intorno alla roccia principale erano state utilizzate per abitare fin dall’epoca preistorica dalle prove trovate finora.
Nel III secolo a.C., queste grotte naturali erano abitate da monaci buddisti che vivevano nella foresta, e sono state continuamente trasformate durante tutto il periodo storico in uno dei complessi buddisti più grandi ed eccezionali della regione dell’Asia meridionale e sud-orientale, mostrando approcci innovativi alla disposizione interna e decorazione.
Il Rangiri Dambulla Viharaya come lo conosciamo noi fu costruito nella sua prima parte durante il regno del re Vattagamini Abhaya (103 a.C. e 89-77 a.C.). I singalesi lo chiamano spesso re Valagamba. Durante un’invasione dell’India meridionale, il re dovette abbandonare il suo regno di Anuradhapura e per 12 anni il sovrano si nascose qui e anche in queste grotte. Dopo aver riconquistato il regno di Anuradhapura ed essere diventato re, per mostrare la sua gratitudine per il suo posto sicuro, convertì queste grotte in templi buddisti costruendo tramezzi murati sotto la sporgenza rocciosa che abbraccia l’intera area come un’unica grande grotta. Fece realizzare dei gocciolatoi lungo questa grande grotta e l’ha resa adatta a resistere alle piogge ed ha evitato che l’acqua filtrasse all’interno delle aree scavate. I tre templi rupestri chiamati Devarajalena, Maharajalena e Paccimalena furono costruiti da lui.
Dopo il regno del re Vattagamini Abaya, per diversi secoli questo tempio rupestre non fu protetto da nessun altro re fino a Vijayabahu I (1055-1110 d.C.), che fece di Polonnaruwa il suo regno. Fece dei lavori di ristrutturazione ai templi delle caverne e si ritiene che a quel tempo ci fossero monaci buddisti che abitassero in questa e nelle vicine grotte.
Il re Keerthi Sri Nissanka Malla (1187-1196 d.C.) fu molto coinvolto nell’elevare il luogo con la costruzione di molte altre immagini del Buddha e la doratura di circa settantatré immagini del Buddha nel tempio della grotta di Dambulla, guadagnandosi il nome di Ran Giri (roccia dorata).
I re Buwanekabahu (1372-1408 d.C.), Vickramabahu III (1360-1374 d.C.), Rajasinha I (1581-1591 d.C.) e Vimaladharmasuriya I (1592-1604 d.C.) sono gli altri sovrani che nei secoli hanno contribuito a migliorare e ad innalzare lo status del tempio rupestre di Dambulla.
Nel 1991 il sito di Dambulla è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Ogg il Rangiri Dambulla Viharaya racchiude cinque templi costruiti in cinque grotte separate, in cui sono presenti 157 immagini e statue di Buddha.
Devaraja Lena, la grotta del signore degli dei
La prima grotta o lena (grotta in cingalese), che si incontra entrando a destra è anche chiamata Devaraja Vihara o tempio del signore degli dei. Si dice che la grande statua del Buddha addormentato di 14 metri sia nello stato parinirvana (stato di morte finale) del Buddha. Ai piedi della colossale statua del Buddha dormiente si trova la statua del discepolo Ananda. L’immagine del dio Vishnu che si ritiene sia stata costruita durante il regno del re Vattagamini Abhaya (89-77 a.C.) deve aver dato il nome Devaraja Lena. Si dice che i nomi attuali dei templi rupestri appartengano a un periodo successivo ai tempi iniziali di costruzione del tempio poiché quei nomi sono stati menzionati per la prima volta attorno al 1700 d.C. nella storia del tempio.
Le immagini del Buddha appartengono a un periodo successivo al II secolo a.C. come suggerito dagli studiosi poiché l’arte della costruzione delle immagini del Buddha ebbe luogo dopo quel periodo nello Sri Lanka. Le antiche pitture rinvenute nelle grotte sono state ridipinte nel corso dei restauri avvenuti e risalgono probabilmente al XVII e XVIII secolo. I dipinti di questa grotta sono in uno stato sbiadito a causa dell’accensione di lampade a olio e incensi da parte dei fedeli di epoche precedenti.
Maharaja Lena, la grotta dei grandi re
Questa grotta è anche chiamata Maha Raja Vihara Lena o tempio rupestre dei grandi Re ed è forse la più bella e imponente del complesso. Qui si trovano le statue del re Valagamba e del re Nissankamalla. L’immagine del re Valagamba è realizzata in legno e i dettagli della statua sono dipinti. Si trova vicino all’ingresso della grotta. Ci sono una sessantina di immagini in questa grotta. La dimensione della grotta è lunga circa 38 metri e larga 23 metri e ha un’altezza massima di 6,4 metri all’ingresso della grotta. C’è uno stupa in questo tempio circondato da undici immagini di Buddha seduto. Le statue delle divinità trovate qui appartengono a Saman, Upulvan, Maithree e Natha. Questa grotta è la più grande e la più attraente a causa del gran numero di statue di Buddha di posture sedute, sdraiate e in piedi che raffigurano nello stato di samadi mudra, abhaya mudra, varada mudra e vitarka mudra.
Una caratteristica principale di questa grotta è l’affascinante statua di Buddha in piedi in granito a grandezza naturale. Un Makara Torana o arco del Drago è costruito sopra questa statua. Si dice che questa sia una delle statue dorate realizzate dal re Nissankamalla poiché parti d’oro possono ancora essere viste oggi. Ci sono migliaia di murales dipinti sul soffitto di roccia e sulle pareti con disegni e colori impressionanti. Un’altra caratteristica affascinante è la ciotola di raccolta delle gocce d’acqua gocciolante posta sul lato destro della grotta. Anche in caso di grave siccità, questa fonte d’acqua non si prosciuga e si dice che sia lì fin dai tempi precedenti.
Maha Alut Viharaya, la grotta del nuovo grande tempio
Questa grotta fu costruita dal re Kirti Sri Rajasinha (1747-1782 d.C.) che regnò a Kandy ed è considerate per bellezza seconda solo alla grotta Maharajalena. Ci sono due porte con disegni per entrare in questo tempio rupestre. Questa grotta misura circa 27,4 m. di lunghezza, 24 m. di larghezza ed è alta circa 11 m. vicino al muro d’ingresso. C’è una statua di Buddha sdraiato di 7,4 metri di lunghezza scolpita nella roccia viva qui. Ci sono una cinquantina di statue di Buddha che circondano la prominente statua del Buddha seduto con un disegno dell’arco del drago costruito al centro della grotta scolpita nel granito. Ci sono circa quarantadue immagini di Buddha in piedi e una quindicina di statue di Buddha seduto all’interno di questa grotta. Qui si trova anche una statua del re Kirti Sri Rajasinha, sul lato destro dell’ingresso. Sul muro dietro la sua statua appare un murale di quattro dei suoi assistenti. I magnifici dipinti murali realizzati sulla roccia hanno le caratteristiche opere d’arte in stile Kandyan e un affascinante dipinto di migliaia di immagini del Buddha seduto sul soffitto di roccia.
Sembra che inizialmente questa grotta fosse un magazzino, trasformata in tempio solo nel XVIII, da qui il nome “nuovo grande tempio”.
Paccima Lena, la grotta occidentale
Questa grotta è anche chiamata Paccima Viharaya. Questo tempio rupestre era il più ad ovest nei tempi precedenti, ma in seguito fu aggiunta la quinta grotta sul lato ovest. Questa grotta misura circa 15 m. di lunghezza e 8 m. di larghezza. L’attrazione principale è la bellissima immagine del Buddha seduto con un Makara Torana in posizione dhyana mudra (postura meditativa con le mani a coppa). Immagini simili sono collocate attorno. In questa grotta si trova un piccolo dagoba che si pensava contenesse i gioielli di Somawathi, la regina del re Valagamba. Per questo morivo il chetiya è chiamato Soma Chetiya. Ci sono murales dipinti su questo piccolo chetiya che ora sono in uno stato sbiadito. In questa grotta si trovano anche statue di Vishnu e Saman.
Devana Alut Viharaya, la grotta del secondo nuovo tempio
La quinta e ultima grotta in passato era un magazzino, ed è la grotto più recente dei templi rupestri di Dambulla. C’è una grande immagine del Buddha sdraiato lunga circa 10 m. piedi circondato da altre undici immagini buddhiste, tra queste due figure di Buddha sedute hanno il Muchalinda Cobra incappucciato che copre sopra le immagini. C’è anche un’immagine di Kataragama una divinità buddhista, di Devata Bandara una divinità locale e di Vishnù al quale è attribuito il potere di alleviare le sofferenze della gente.
Tutte queste statue sono costruite in mattoni e intonaco, dove la maggior parte delle immagini nelle altre grotte sono fatte di roccia granitica.
Info da sapere
Le grotte di Dambulla si trovano nel centro dello Sri Lanka, al centro del “triangolo culturale” di Anuradhapura, Polonnaruwa e Kandy. Dambulla dista 16 km da Sigiriya, 65 km da Anuradhapura, 68 km da Kandy, 70 km da Polonnaruwa, e 160 km da Colombo.
L’ingresso al tempio è lungo la strada principale a circa 2 km dalla città di Dambulla. Dalla strada dove si trova la biglietteria si salgono le scale per circa 160 metri.
Il biglietto d’ingresso è di Rs 2000, aperto dalle 08.30 alle 18/18.30 E’ un luogo sacro e si entra scalzi con gambe e spalle coperte.
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